Con decreto interministeriale del 21 luglio 2017, emanato dal Ministero dello Sviluppo Economico di concerto con il Ministero dell’Interno e il Ministero degli Affari Esteri e della Cooperazione Internazionale, è stata definita la procedura volta all’accertamento dei requisiti per il rilascio del c.d. “visto per investitori” previsto dalla legge di stabilità 2017 (Legge 11 dicembre 2016, n. 232).
Tale misura è stata realizzata attraverso l’introduzione dell’art. 26-bis nel Testo Unico sull’immigrazione (D. Lgs. n. 286/1998). Il nuovo “visto per investitori” permetterà a soggetti stranieri che intendono investire in Italia di ottenere – a determinate condizioni – un permesso di soggiorno per un periodo superiore a tre mesi al di fuori dalle quote massime di stranieri da ammettere sul territorio dello Stato – previste ogni anno con decreto del Ministero dell’interno – e dai requisiti ordinari.
La disposizione di indubbia finalità attrattiva consentirà quindi a chi voglia investire in Italia di beneficiare di un trattamento di favore rispetto a quello di cui normalmente godono i cittadini stranieri, a fronte di investimenti o donazioni nel nostro paese concreti e di lungo periodo.
In particolare, è prevista la concessione del “visto per investitori” – di durata biennale e rinnovabile per altri tre – a favore di soggetti stranieri che intendono effettuare in Italia, alternativamente:
(i) un investimento di almeno Euro 2.000.000 in titoli del debito pubblico e che vengano mantenuti per almeno due anni.
(ii) un investimento di almeno Euro 500.000 nel capitale di una società costituita ed operante in Italia, a condizione che venga mantenuto per almeno due anni, ovvero di almeno Euro 250.000 in caso di start-up innovativa.
Si ricorda che le start-up innovative devono essere costituite con certe caratteristiche (cfr. art. 25, comma 2, del decreto-legge 18 ottobre 2012, n. 179 convertito con Legge 17 dicembre 2012, n. 179). In particolare, oltre ad essere società di capitali, le start-up innovative devono avere le seguenti caratteristiche:
– essere di nuova costituzione o comunque costituite da meno di 5 anni;
– avere sede principale dei propri affari ed interessi in Italia, o in altro Paese membro dell’Unione Europea o in Stati aderenti all’accordo sullo Spazio Economico Europeo, purché con una sede produttiva o una filiale in Italia;
– presentare un valore annuo della produzione inferiore a 5 milioni di euro;
– non distribuire, e non avere distribuito, utili;
– avere come oggetto sociale esclusivo o prevalente lo sviluppo, la produzione e la commercializzazione di prodotti o servizi innovativi ad alto valore tecnologico;
– non essere costituite a seguito di fusione, scissione societaria o a seguito di cessione di azienda o di ramo di azienda.
Il carattere innovativo della start-up è dimostrato se il 15% del fatturato della stessa dipende da attività di ricerca e sviluppo, se la start-up è titolare o licenziataria di un brevetto registrato, o impiega dottori di ricerca, dottorandi o ricercatori nella propria forza lavoro.
(iii) una donazione di carattere filantropico di almeno Euro 1.000.000 a sostegno di un progetto di pubblico interesse nei settori della cultura, istruzione, gestione dell’immigrazione, ricerca scientifica, recupero dei beni culturali e paesaggistici. La donazione secondo la norma sembrerebbe avere ad oggetto indifferentemente denaro e/o altri beni il cui valore sia almeno pari ad Euro 1.000.000. Per la donazione è essenziale la forma del contratto: deve essere conclusa per atto pubblico alla presenza di due testimoni.
Il rilascio del visto e del permesso di soggiorno è in ogni caso preventivamente sottoposto alla verifica, da parte del Comitato istituto con decreto interministeriale sopra citato, della sussistenza dei requisiti sopra elencati da parte del potenziale investitore.
In particolare, ai fini del rilascio del visto, lo straniero richiedente dovrà presentare mediante apposita piattaforma web, oltre a copia del passaporto in corso di validità, anche:
(i) documentazione comprovante di essere titolare e beneficiario effettivo di fondi disponibili e trasferibili in Italia (Euro 2.000.000 per gli investimenti in titoli e Euro 500.000 per l’investimento in società);
(ii) dichiarazione resa dallo stesso in cui si indica la fonte e la provenienza lecita dei fondi;
(iii) dichiarazione scritta con cui lo stesso si impegna ad utilizzare i fondi per effettuare un investimento o una donazione filantropica entro tre mesi dall’ingresso in Italia e a mantenere l’investimento per almeno due anni. Tale dichiarazione dovrà essere corredata da una descrizione delle caratteristiche e dei destinatari dell’investimento o della donazione;
(iv) dimostri di avere risorse, ulteriori rispetto ai fondi destinati all’investimento o alla donazione, per far fronte al proprio mantenimento durante il soggiorno in Italia.
Ad esito della procedura per il rilascio del visto – che dovrà concludersi entro 30 giorni dalla ricezione della relativa richiesta – il Comitato rilascerà il proprio “nulla osta”. Ottenuto il “nulla osta” il richiedente potrà presentare la domanda di visto all’ufficio consolare competente per territorio, che provvederà quindi al rilascio del “visto per investitori”.
Entro 8 giorni dall’ingresso in Italia, il destinatario del “visto per investitori” potrà richiedere alla questura competente per territorio il rilascio di un permesso per soggiorno per investitori di durata biennale.
Entro 3 mesi dall’ingresso in Italia, il destinatario del visto per investitori dovrà trasmettere alla segreteria del Comitato la documentazione comprovante l’effettuazione dell’investimento o della donazione, per l’intero importo previsto. Se tale comunicazione non viene effettuata o non viene supportata da idonee evidenze documentali, la questura competente per territorio potrà rigettare la domanda di permesso o revocare il permesso già rilasciato. Il permesso di soggiorno è in ogni caso revocabile in qualsiasi momento anche prima della scadenza qualora l’investimento risulti dismesso.
Il permesso di soggiorno è rinnovabile per ulteriori tre anni, previa verifica che i fondi siano stati interamente impiegati entro tre mesi dall’ingresso in Italia e che risultino ancora investiti.
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English version
INVESTOR VISA
On July 21, 2017 the Ministries of Economic Development, Internal Affairs and Foreign Affairs jointly issued the decree which rules the applicable procedure for obtaining the “investor visa” provided by the 2017 Budget Law (Law 11 December 2016, n. 232).
To realize such measure, a new article 26-bis has been introduced into the consolidated Italian immigration law (Legislative Decree no. 286/1998). The “investor visa” allows foreign investors seeking to engage in capital investments in Italy to obtain – subject to certain conditions – a residence permit for more than 3 months, without being compliance with those restrictions which ordinarily limit foreigners’ entry and stay in Italy (the mentioned quota restrictions are yearly established by the Internal Affairs Ministry).
The “investor visa” program – which has an undoubted attractive aim – will allow foreign investors to benefit from more favorable treatments than those commonly applied to foreign citizens, against a concrete and tangible investment or a charitable contribution in Italy.
In particular, a foreign investor may be eligible for obtaining an “investor visa” – which will last for 2 years, renewable for further 3 years – providing that one of the following investment / donation is carried out:
(i) at least Euro 2 millions in Italian government bonds, providing that the investment is held for no less than 2 years;
(ii) at least Euro 500.000 in equity instruments of company incorporated and operating in Italy, providing that the investment is held for no less than 2 years, or Euro 250.000 in case of an innovative start-up company.
Innovative start-up company shall be incorporated in compliance with certain requirements (see article 25, par. 2, of the Law decree 18 October 2012, no. 179 converted into Law 17 December 2012 no. 221). In particular, an innovative start-up shall be a company:
– newly incorporated or operating for less than 5 years;
– which have its headquarter in Italy or in another EU country, but with at least a production site branch in Italy;
– which have a yearly turnover lower than Euro 5 million;
– which do not – and has not distribute – profits;
– which have as exclusive or prevalent company object – as stated in the deed of incorporation – the production, development and commercialization of innovative goods or services of high technological value;
– which is not the result of a merger, split-up or selling-off of a company or branch.
The innovative feature of a start-up company is deemed to exist if 15% of its turnover is generated through research and development activities, or the company is owner or licensee of a registered patent, employs PhD holders’, PhD students or researchers.
(iii) at least Euro 1 million philanthropic funding is made for supporting projects of public interest in the field of culture, education, immigration management, scientific research, recovery of cultural assets and landscapes. Such charitable contribution – in term of movable or immovable properties providing that their values is no lower than euro 1.000.000 – cannot be withdrawn by the parties. The form of the donation is essential: it shall be executed through notarial public deed before two witnesses.
The issuance of the “investor visa” and the residence permit is in any case subject to the preliminary assessment – to be carried out by the Committee established through the ministerial decree – of the above-mentioned requirements.
In particular, for the issuance of the “investor visa”, the foreign investor shall provide – through a specific web platform, jointly with copy of a valid passport/travel document – the followings:
(i) documentary evidence of being the beneficial owner of readily transferable funds in Italy (Euro 2.000.000 for investment is government bonds and Euro 500.000 for investment in equity instruments of company);
(ii) declaration stating the lawful source of the funds;
(iii) written declaration through which the applicant undertakes the commitment to use the funds above mentioned for an investment or philanthropic donation within 3 months from the entry in Italy and to hold the investment for no less than 2 years. This declaration shall be filed along with a description of the characteristics and the beneficiary of the investment or the donation;
(iv) provide documentary evidence of the availability of further economic resource sufficient to sustain the investors themselves during their stay in Italy.
After the procedure for the issuance of the visa being completed – within 30 days from the receipt of the relevant request – the Committee will issue its clearance. Once the clearance is issued, the applicant may request the visa to the competent consular office on the territory which will grant the “investor visa”.
Within 8 days from the entry in Italy, the applicant may request to the competent police station the issuance of a two-years residence permit for investors.
Within 3 months from the entry in Italy, the investor who obtained the visa shall file with the Committee the documents proving that the investment or the donation has effectively carried out for the whole expected amount. If the communication is not filed or if it is not supported by adequate documental evidence, the competent police station may reject the permit request or withdraw the permit already granted. The residence permit may be withdrawn at any time also prior to the expiry term in case the investment results to be abandoned.
The residence permit may be renewed for further 3 years subject to previous assessment that the funds have been entirely used within 3 months from the entry in Italy and that the same funds are still invested.